I lumini fanno ogni anno fanno da cornice alla sagra di San Rocco a Riva di Solto. Anni fa la barche, rigorosamente spinte a remi, per evitare che i lumini si spengano, erano anche oggetto di decorazioni luminose. I lumini erano fatti a mano, nell’oratorio dedicato a San Giovanni Bosco, sciogliendo i residui delle candele non più utilizzabili in un pentolone, per produrre una cera, che poi sarebbe stata modellata per dare vita ai cerini dei lumini. I ricordi mi portano a quando si era bambini e si faceva a gara a chi riusciva a avere il pollice ricoperto di cera più grande. Era un attimo scottarsi quando si infilava il dito nel pentolone quando la cera era ancora troppo calda.
Oggi questa illuminazione del lago è più che altro uno spettacolo per gli occhi ma anni fa aveva anche una grossa tradizione religiosa.
Lo spettacolo luminoso è nato dall’iniziativa dell’allora parroco Don Erminio Belotti negli anni ’80. Questi lumini rappresentano un simbolo di devozione verso San Rocco a cui è dedicata la chiesetta che potete incontrare venendo verso la piazza dal campeggio. La chiesetta fu costruita nel 1530 per seppellirvi i morti di peste di quel periodo. In occasione di questa sagra si celebra la processione in onore di questo Santo che ha protetto il borgo dal ritorno della pestilenza. Storicamente prima della posa dei lumini nel lago, al passaggio della processione della statua di San Rocco, si era soliti accendere un cero come simbolo di devozione.