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4 Agosto 2020 da Gianluca Bonomini

Di corsa intorno al lago d’Iseo

Di corsa intorno al lago d’Iseo
4 Agosto 2020 da Gianluca Bonomini
Monte Bronzone

Volere è potere si dice… A un mese esatto da quest’avventura pubblico le mie impressioni.

Penso che ogni abitante del lago d’Iseo abbia provato a fare il giro del lago in bicicletta, 66 km non sono proibitivi. A piedi è un po’ più difficoltoso, a piedi in quota ancor di più poiché i km aumentano e il dislivello pure. Eppure la montagna, i sentieri, i suoi paesaggi, sono una cosa che mi lascia sempre senza fiato. Il mio modo per divertirmi e liberare la testa è questo. A molti sembra folle fare tutti questi kilometri a piedi ed effettivamente un po’ lo è, eppure niente riesce a liberarti la mente come queste esperienze immerse nella natura. Sto vivendo un cambiamento lavorativo che dopo 13 anni mi fa lasciare una famiglia per entrarne in un’altra. Nonostante, credo che in questo momento sia un cambio giusto, vivevo di continue angosce questo cambiamento. Da questa situazione, nonostante la forma fisica ai minimi storici da 10 anni per via dei figli piccoli, è nato il sogno di fare questo viaggio. Il viaggio che idealizzavo da quando abito a Riva di Solto, di quelli che porterai nel cuore per il resto della tua vita. Mia moglie, che mi conosce come nessun altro, quando gli ho detto della mia malsana idea non ha battuto ciglio sapendo quanto ne avessi bisogno psicologicamente. Sa che l’avrei lasciata per un giorno, egoisticamente, in balia dei bimbi ma sapeva che sarei tornato più lucido e meno pensieroso di prima. E così è stato! Se sto scrivendo queste parole è proprio perché accanto a me ho una donna e mamma speciale che dal 2012, anno in cui rimasi paralizzato, sul letto d’ospedale mi disse delle parole che ci cambiarono la vita. Fortunatamente quello stato di paralisi fu momentaneo ma cambiò il mio modo di approcciare al futuro.

Veniamo alla parte ludica di questa avventura. L’idea è nata il primo di luglio in uno dei tanti viaggi di ritorno dal lavoro da Brescia. Quasi quasi provo a fare quella sfida a cui ho sempre pensato ma che non ho mai pianificato. Quindi arrivo a casa e dico a mia moglie che ho in mente di farlo. Quando? Venerdì 3! Le previsioni davano pioggia mista a temporali ma a me non interessava molto tuttavia viste le reticenze di Anita su suo consiglio abbiamo posticipato a sabato 4 luglio visto che le previsioni erano più clementi.

Quindi al giovedì penso ad una traccia fattibile fac-simile dell’Iseo Ultra Trail ma con alcuni accorgimenti. La mia idea di base è stata che visto che partivo da Riva di Solto farla in senso orario mi avrebbe portato ad avere il Bronzone come mazzata finale mentre farla in senso antiorario avrei avuto in rientro più dolce. Quindi la scelta del verso è principalmente dovuta a questo. Altra modifica corposa al percorso originale è che invece che salire al Guglielmo ho preferito il trenta passi che trovo più selvaggio ma che poi pagherò al 60° km. Quindi, a traccia definita, apro l’invito a chi potrebbe accompagnarmi eventualmente. Non sono molti gli amici con la passione per corse così imprevedibili in paesi piccoli come i nostri. Eppure, rispondono entusiasti, Andrea Lorenzo e Patrizio. Andrea poi per problemi lavorativi dovrà rinunciare anzitempo. Lorenzo e Patrizio invece saranno con me sabato mattina ore 5. Pronti via il meteo che prevedeva piogge solo nella notte ci ha fatto una piccola beffa e l’acqua ci accompagnerà per un’oretta. Inizia la salita che da Riva ci porta fino ai colli di San Fermo dove la speranza era di cogliere l’alba che da lassù avrebbe colorato  il trenta passi. Purtroppo, così non è stato, ma appena le nuvole se ne sono andate il sole splendeva su un cielo di un azzurro limpidissimo. Dai colli un saliscendi fino ad arrivare alla cima del Monte Bronzone punto più alto del mio percorso con i suoi 1334 mt. Da qui comincia una lunga discesa che ci porta a Sarnico dove attraversiamo l’Oglio per passare sulla sponda Bresciana del lago. Costeggiamo la strada fino alle torbiere di Iseo dove è Lorenzo a tirarci visto che l’asfalto è il suo terreno solito di allenamento. Io invece sono a corto di gamba e sono la lumachina del gruppo. Arrivati alle Torbiere Lory ci saluta per i suoi impegni pomeridiani e la sua non abitudine a correre su terreni non asfaltati. Da qui inizia la nuova salita nel bosco dietro a Iseo, dove andiamo a prendere il vecchio “itinerario natura del Sebino” che purtroppo non si presenta in buono stato. Facciamo un po’ di slalom tra piante cadute e rovi ma alla fine arriviamo sull’ antica valeriana che percorriamo fino a Pilzone dove ci fermiamo per un pranzo veloce. Da buoni atleti dediti all’alimentazione perfetta il menu dice panzerotto e birra! Finita la sosta riprendiamo il nostro viaggio risalendo per riprendere la valeriana, che lasciamo in prossimità di Marone, poiché nel mio itinerario ho volutamente scelto di salire sul trenta passi da Vello. Ormai Riva di Solto era a vista, i kilometri mancanti erano una ventina e quindi assaporavo l’obiettivo, quello che non ricordavo però, era come fosse dura la salita al trenta passi! Dal percorso che avevo pianificato visto che ci sembrava di essere belli pimpanti abbiamo pure optato per la vertical invece della via normale. Con quasi 60 km nelle gambe bisognava stare attenti a non fare passi falsi visto anche qualche tratto in arrampicata. La salita era più lunga di quanto ricordassi ma nonostante questo ormai eravamo vicini al traguardo. Arrivammo alla croce, il grosso era fatto! Dopo qualche saliscendi e prendiamo il CAI 205 fino che ci porta Pisogne.

 

Anticima est Corna del trentapassi

Arriviamo a Pisogne in pieno orario di cena tutti ci guardano storto, effettivamente non siamo proprio vestiti per una cena di gala. Indossiamo anche la mascherina per un tratto per via del sovraffollamento del lungolago e saltiamo l’aperitivo che avevamo previsto di fare a in piazza a Pisogne per posticiparlo a Costa Volpino in un posto un po’ più tranquillo. Altra birra, rigorosamente media, e ci incamminiamo verso casa, la notte si avvicina e le gambe cominciano a lamentarsi. Avremmo dovuto passare sopra Castro, tuttavia visto la difficoltà di Patrizio a correre in notturna abbiamo optato per proseguire sulla litoranea con la nostra frontale accesa. Siamo in prossimità di Riva di Solto, Andrea che ci aspettava, ci urla: “correte che vi sto filmando!”. Video per la gloria e ora possiamo goderci il meritato riposo e una ulteriore birra gentilmente offerta da Andre!

E’ l’una di notte, la stanchezza si fa sentire, le forze vengono meno e nonostante la serata sia calda mi sto congelando. È ora di tornare a casa! Non importa quanto tu abbia corso il giorno prima, domani mattina alle sette avrai un nuovo risveglio che tu lo voglia oppure no: Sebastiano e Leonardo saranno li a cercare il loro papà! E Sinceramente non vedo l’ora di rivederli!

È stato un viaggio che ho desiderato, difficile, tosto ma meraviglioso. Voglio ringraziare Patrizio, senza il quale probabilmente non sarei riuscito a chiudere in 18 ore. Quando ci parlo lui si considera un “vecchietto” ma arrivare alla sua età con questo stato di forma ci farei la firma! Ringrazio anche Lory e Andre, compagni di allenamento, con i quali ormai condivido più birre che allenamenti, tutte le  persone che mi hanno dato un in bocca al lupo e poi c’è lei, la mia Tigre, Anita, la moglie migliore del mondo, che è riuscita a sopportarmi in questo periodo.

“Spesso le grandi imprese nascono da piccole opportunità.”

 
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Giro del lago GPX

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Partenza
Sopra Fonteno
Valle di Fonteno
Valle di Fonteno
Colli di San Fermo
Colletto
Cima campidelli
Colle Martinazzo
Bronzone in vista
Monte Bronzone
Monte Bronzone
Monte Bronzone
Monte Bronzone
Discesa a Sarnico
Discesa a Sarnico
Discesa a Sarnico
Via valeriana
Via valeriana
Salendo al trentapassi
Salendo al trentapassi
Salendo al trentapassi
Salendo al trentapassi
Corna del trentapassi
Corna del trentapassi
Anticima est Corna del trentapassi
Anticima est Corna del trentapassi
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